Antonio D’Ausilio

Antonio D’Ausilio

Nasco a Napoli da genitori napoletani in una clinica napoletana al grido napoletano “maronna mia è nat”. 

Sono orgogliosamente cresciuto in periferia . Nella mia scuola si mescolavano vari ceti sociali,ragion per cui,l a mia era un aula,molto vicina a quella di un tribunale,davanti avevo il figlio del magistrato,dietro quello dell’imputato, io, con il mio banchetto giusto al centro,bmi sentivo più vicino ad un cancelliere. Chiaramente il più rispettato era il figlio di Gaetano ò criminale, Luigi, detto “ò Pitbull”. Anche la professoressa lo interrogava con prudenza: “Migliaccio, solo se ti va e senza offesa,ti piacerebbe parlare del 5 Maggio?” “Professorè, il 5 maggio tengo un alibi di ferro”. Ci tengo a sottolineare che una caratteristica tipica del mio quartiere era la sostanziale inutilità del cognome,ai fini identificativi della tua persona faceva fede solo il soprannome che ti veniva affibbiato dagli amici. Si andava da soprannomi di natura zoologica come Peppe “ò puorc”, a quelli che avevano il loro fondamento su di un giudizio morale,come il caso di “Filippo“a puttan”.Io fui fortunato. La caratteristica che colpì di più la mia comitiva fu la conoscenza dell’italiano, cosa eccezionale nel mio quartiere .Da quel momento divenni “Tonino parla buono”.

Ho iniziato per caso a fare cabaret insieme al mio amico Michele Caputo,eravamo nella stessa classe,l’occasione della nostra prima esibizione si presento in una gita scolastica,su di un traghetto per Capri,ma il successo mi arriva nel 1997, grazie al personaggio di Silvia. In realtà per crearlo mi ispirai al mio primo grande amore,ai tempi del liceo, Francesca,fredda  scostante … non aveva niente di dolce e femminile ma era proprio questa caratteristica che mi accendeva la passione. La invitai ad uscire e lei mi rispose: “non esiste proprio”. Chi l’avrebbe detto che proprio quella risposta sarebbe divenuto un tormentone di successo. E’ stato il contrario di un film americano. Nel film americano lei dice no, poi, poco prima della fine del film,si convince e si sposano. Nel film della mia vita invece lei mi mandò a fan culo pure dopo i titoli di coda. Ma indirettamente è proprio a lei che devo la mia carriera,anche se il successo che nasce dal dolore è un po’ come prendere un calcio nelle
terga cadere a terra e trovare un biglietto di 500€…sei felice,ma c’è una parte più intima di te che brucia ancora. Cominciai sul regionale con trasmissioni storiche come Telegaribaldi, Avanzi Popoli, Pirati, Funikuli Funikulà,Figli di Puk. Con la Dandini e Guzzanti lavorai al Pippo Chennedy show e all’ Ottavo Nano. E dopo esperienze a Beato tra le donne,a Bulldozer,e Zero a Zero,mi trasferii a Milano dove ho lavorato a Zelig prima in coppia con Michele poi da solo come monologhi sta .Ho lavorato con Ale e Franz a “Buona la prima” e nel personaggio di Pazzaglia nel fiction “Volare”. Sono del segno del Leone,colore preferito azzurro Napoli, pietra fortunata lo “stronzio” .